Già ai tempi di Giulio Cesare vigevano norme per la regolamentazione del traffico. Ai carri che trasportavano merci era vietata la circolazione nelle ore diurne per agevolare la viabilità in una Roma alquanto trafficata. Una sorta di ZTL che era in vigore anche di notte a causa dell’eccessivo rumore dei carri trainati dai cavalli che disturbava il sonno dei romani.
Parrebbe anacronistico ma anche nell’antica capitale, già nel 45 a.C., vi erano problemi di inquinamento. I fumi causati dalla combustione per scopi urbani da una parte e gli escrementi prodotti dai muli che tiravano le carruche dall’altra, generavano una notevole quantità di gas inquinanti.
Dalla metà del quattrocento inizia il processo di ricerca che porterà, nel corso dei secoli, all’elaborazione di un carro che si muova da sé. Dal triciclo a vapore di Cugnot, nella metà del 1700, alla prima automobile italiana a quattro ruote costruita nel 1895 da Michele Lanza.
Il mondo sta cambiando, si stanno aprendo le porte verso un nuovo modo di vivere, di commercializzare. Una grande rivoluzione che porterà a diverse prospettive economiche, sociali e culturali.
Se da un lato l’invenzione dell’automobile ci ha dato un nuovo senso di libertà velocizzando il nostro modo di vivere, dall’altro vediamo ogni giorno gli effetti causati dall’inquinamento dovuto alle emissioni. Sono sotto gli occhi di tutti i problemi del traffico delle automobili che paralizzano letteralmente le nostre grandi metropoli, la mancanza di parcheggi e le ZTL.
E’ di questi giorni la notizia che il Regno Unito ha deciso di allungare il passo nella politica ambientale, riferendo il divieto di circolazione di vetture a benzina e diesel già entro il 2030 e puntando verso un trasporto a “zero emissioni”.
Nelle nostre città vediamo da qualche tempo un cambiamento: l’aumento progressivo dell’uso dei monopattini elettrici (micro-veicoli). Sempre più persone decidono di acquistarne uno o di usufruire dei servizi sharing. La necessità di velocizzare gli spostamenti in mezzo alle code e al traffico delle nostre metropoli e il bisogno di risolvere i problemi di parcheggio nelle zone centrali sta favorendo la scelta di questo mezzo di trasporto rispetto a quelli tradizionali.
L’opportunità di viaggiare da soli e all’aria aperta, l’esigenza di evitare contatti sociali sui mezzi pubblici dettati dalla pandemia del Covid-19 hanno contribuito a dare un ulteriore impulso all’utilizzo del micro-veicolo.
I benefici che ne derivano sono di natura ecologica ed economica: non bruciando alcun tipo di carburante, non produce emissioni dannose per l’ambiente; il risparmio, non solo del costo della benzina, ma anche del tempo (se si pensa alla facilità di parcheggio) non sono vantaggi da poco, considerando la frenesia del mondo in cui viviamo. Molti modelli sono pieghevoli per cui possono essere portati comodamente anche in treno, per chi fa il pendolare e lavora in città.
Ovunque ormai stanno prendendo sempre più piede i servizi sharing di monopattini elettrici a flusso libero, ovvero con la possibilità di poter lasciare il dispositivo in un luogo diverso da quello di prelievo, in modo da incentivare tutti i cittadini a scegliere una mobilità che tuteli il benessere del nostro pianeta. Anche Aceper, l’Associazione Consumatori e Produttori Energie Rinnovabili, è per la mobilità sostenibile e si sente parte attiva riservando particolare attenzione a tutte quelle tematiche green e relative alla salvaguardia dell’ambiente. Per questo motivo Aceper ha deciso di dotare tutti i suoi dipendenti di un monopattino elettrico in modo che possano provare sulla propria pelle e poi divulgare i vantaggi ambientali, economici e sociali che si ricavano dall’utilizzo di questo tipo di mezzo.
Una nuova ondata che è in continua crescita e che sarà la chiave degli spostamenti futuri verso un “viaggiare più green”.