Quello che maggiormente preoccupa oggi, guardando il dilagare del Covid in Italia, è una seconda ondata di restrizioni. Un ulteriore ritardo se non addirittura il blocco dei cantieri per l’avvio dei lavori, potrebbe essere un vero disastro per l’economia del paese.
Se da un lato il Superbonus si propone di incentivare la transizione energetica a tutela del clima e rilanciare l’economia post Covid, dall’altro il formalismo burocratico che ruota intorno al maxi-bonus sembra ostacolarne la messa in opera. Basti pensare che per la cessione del credito alle banche è necessario fornire più di 30 documenti.
Se il governo applicherà un nuovo lockdown, ci sarà un rallentamento della burocrazia.
Con gli addetti ai lavori in smart working anche l’iter autorizzativo subirà dei ritardi che inevitabilmente si ripercuoteranno sulle imprese già portate al collasso dal precedente blocco.
Nella giungla fiscale dell’Ecobonus 2020, sono tantissime le domande che ogni giorno gli operatori del settore, i tecnici e i cittadini inoltrano all’Agenzia delle Entrate per richiedere chiarimenti e specifiche.
Uno dei punti su cui l’Enea ha posto l’accento durante il webinar del 21 ottobre, riguarda una nota emessa dall’ente stesso in merito ai materiali isolanti che devono rispettare le specifiche imposte.
L’Ing. Prisinzano del Dipartimento Unità efficienza energetica di Enea, sottolinea di porre attenzione anche al deposito in Comune della relazione tecnica: va sempre presentata per avere un riscontro documentale nel momento in cui verranno fatti i controlli.
Ciò che più spaventa i contribuenti sono le sanzioni che verrebbero applicate in caso di documentazione non conforme (le verifiche purtroppo vengono fatte a posteriori) o in caso di utilizzo di materiali difformi da quanto previsto.
“Temiamo che i potenziali utilizzatori del Superbonus possano rinunciare all’incentivo, spaventati dalla burocrazia e dal rischio di incappare in errori che potrebbero pagar caro”, afferma Veronica Pitea di Aceper, Associazione Produttori e Consumatori Energie Rinnovabili. “Abbiamo già vissuto con il fotovoltaico l’esperienza di aziende sanzionate per mancanza o incongruenza documentale”.
A tale riguardo, ACEPER si sta già mobilitando fornendo supporto a tutti i cittadini desiderosi di riqualificare il proprio immobile e investire in energie rinnovabili, fornendo informazioni chiare e complete sugli iter da percorrere per l’ottenimento del Superbonus al 110%, verificandone in primis i requisiti e orientandoli nel computo dei costi.
“Tutta l’Europa sta guardando al Superbonus come a una grande opportunità che darà un impulso maggiore all’ambizioso traguardo del nostro Paese di arrivare a rimpiazzare totalmente le fonti fossili con quelle rinnovabili”, afferma Veronica Pitea. “L’esempio dell’Italia potrebbe venir replicato negli altri paesi membri. Dobbiamo quindi dare un’accelerata e passare alla fase esecutiva: il futuro si costruisce a partire da qui!”