L’ULTIMA VERSIONE DELLA MISURA TORNA A CONTEMPLARE LA POSSIBILITÀ DI AVERE CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO FINO AL 65% PER L’INSTALLAZIONE DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI CON O SENZA ACCUMULO. ANCHE PER LE IMPRESE. L’INCENTIVO È INOLTRE CUMULABILE CON IL PIANO TRANSIZIONE 5.0 RENDENDO ANCORA PIÙ APPETIBILE IL SOLARE AL TESSUTO AZIENDALE ITALIANO. DIGITCON ENGINEERING, SOCIO SPECIALISTICO DI ACEPER, NE SPIEGA MEGLIO IL FUNZIONAMENTO
A CURA DI DIGITCON ENGINEERING E ACEPER
Nel febbraio 2016 è stato emesso il primo Conto Termico, anche conosciuto come DM 16 febbraio 2016. Da allora il conto termico si è via via evoluto fino alla versione 2.0 che lo ha visto restringersi nei campi di applicazione arrivando a contemplare solo pochi interventi effettuati da persone fisiche o pubbliche amministrazioni. A maggio 2024, però, una lunga consultazione ha delineato lo sviluppo futuro del cosiddetto Conto Termico 3.0, ora in fase finale di approvazione.
Questa versione rappresenta un’evoluzione significativa nel panorama degli incentivi per l’efficienza energetica in Italia, offrendo nuove opportunità per privati e aziende che desiderano migliorare le prestazioni energetiche dei propri edifici e passare a fonti rinnovabili. La prima importante novità è dunque il ritorno dell’applica- zione della misura a imprese e privati.
FACCIAMO CHIAREZZA
Teoricamente a fine gennaio avrebbe dovuto essere pubblicato il decreto relativo alla misura. In realtà, l’allineamento Stato-Regione è stato chiuso a fine febbraio e avrà ora il via l’iter di pubblicazione del decreto e delle regole applicative. Ci vorrà quindi qualche mese prima che il Conto Termico 3.0 diventi operativo. Tuttavia, stando alle bozze circolanti, la misura rappresenta un meccanismo di incentivazione che prevede contributi a fondo perduto per interventi di piccole dimensioni volti ad aumentare l’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili. Si rivolge a privati cittadini per interventi sulle proprie abitazioni, imprese per interventi sui propri edifici, pubbliche amministrazioni per interventi su edifici pubblici, enti del terzo settore, configurazioni di autoconsumo collettivo e le comunità energetiche.
Il Conto Termico 3.0 finanzia, a mezzo di fondo perduto, diverse tipologie di interventi. Tra essi si segnala l’installazione di impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica e sistemi di accumulo dell’energia, entrambi se effettuati congiuntamente a interventi di riqualificazione energetica. Altre opere contemplate dalla misura riguardano l’isolamento termico di pareti, tetti, pavimenti e finestre, la sostituzione di impianti di climatizzazione con soluzioni più efficienti come pompe di calore, caldaie a condensazione o a biomassa e l’installazione di impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria. Gli incentivi infine si rivolgono a installazione di sistemi di domotica per la gestione intelligente dell’energia, sistemi di ricarica veicoli elettrici e sostituzione o sostituzione funzionale di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale utilizzanti unità di microcogenerazione alimentati da fonti rinnovabili.
FORME DI INCENTIVAZIONE
Il meccanismo incentivante è concesso in base a diversi fattori, tra cui la tipologia di intervento e la sua efficacia nel migliorare l’efficienza energetica, la localizzazione dell’edificio e le sue caratteristiche climatiche, la dimensione dell’intervento ed i costi sostenuti. Una delle novità più interessanti del Conto Termico 3.0 è la possibilità di richiedere incentivi anche per l’installazione di impianti fotovoltaici, sia con sia senza accumulo. Questo rappresenta un’opportunità unica per ridurre i costi dell’energia elettrica e contribuire alla transizione verso fonti rinnovabili, sia per le persone fisiche sia per le imprese. L’erogazione dell’incentivo a fondo perduto, che copre una parte significativa dei costi sostenuti, è agevolata dalla semplificazione delle procedure per la presentazione delle domande, dai tempi di erogazione più rapidi e dalla maggiore flessibilità nella scelta degli interventi e dei fornitori. Più in particolare, occorre eseguire gli interventi secondo le regole applicative. Poi, a consuntivo, viene redatta una pratica con relativa rendicontazione. Quando approvata, viene erogato il contributo a fondo. L’erogazione è prevista in singola rata annuale fino a 15.000 euro o tra due e cinque rate per importi superiori. Da ultimo, il Conto Termico 3.0 è cumulabile con altri meccanismi, quali Ecobonus o Piano Transizione 5.0. C’è da sottolineare che la cumulabilità è possibile nel limite dell’ammissibilità del bando con il quale il Conto Termico 3.0 viene cumulato. Per questo motivo si suppone che il meccanismo Conto Termico 3.0 sia destinato a divenire un vero attore dei prossimi anni a venire, caratterizzando scelte, strategie e soprattutto tipologie di intervento di imprese e pubblici cittadini.
UN ESEMPIO PRATICO
Volendo fare un esempio pratico, se si volesse installare un impianto fotovoltaico con accumulo oggi, nel caso in cui l’intervento sia svolto da privati cittadini si potrebbe far richiesta dell’Ecobonus. Si tratta di una detrazione del 50% sulle prime case (aliquota che nel 2026 scenderà al 36%) recuperabile in 10 anni. Se l’intervento venisse invece effettuato da un’impresa, la stessa non avrebbe a disposizione alcuna detrazione ma potrebbe far riferimento al semplice ammortamento o, eventualmente, all’applicazione del meccanismo del Piano Transizione 5.0 nei casi in cui sussistono i requisiti. Con l’adozione del Conto Termico 3.0 invece, nel caso di un privato cittadino ci sarebbe l’applicazione di questo meccanismo con generazione fino al 65% di fondo perduto a rendicontazione effettuata. In linea teorica, sarebbe possibile cumulare la misura con l’Eco- bonus: Ma, come anticipato, la cumulabilità è consentita nel limite dell’ammissibilità del bando con il quale il Conto Termico 3.0 viene cumulato. Considerando che ultimamente il valore limite è prossimo al 40%, si potrebbe dire che nel caso di un intervento su edificio privato con Ecobonus al 50% la cumulabilità non è possibile mentre sarà possibile in futuro, con l’aliquota al 36%.
Nel caso di un’impresa, oltre all’applicazione del Conto Termico 3.0 con generazione fino al 65% di fondo perduto a rendicontazione effettuata, ci sarebbe anche la cumulabilità con il meccanismo del Piano Transizione 5.0 nei casi in cui sussistono i requisiti. Partendo dalle considerazioni sopra esposte relative ai limiti di cumulabilità, in questo caso il Conto Termico 3.0 potrebbe essere cumulabile con il Piano Transizione 5.0 al 40% ma non con lo stesso piano al 46%.
Questo evidenzia come il Conto Termico 3.0 sia orientato chiaramente a incentivare il tessuto imprenditoriale a effettuare interventi di efficientamento energetico con un occhio di riguardo in particolare all’installazione di impianti fotovoltaici con o senza accumulo.
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Fonte: Solare B2B – Marzo 2025