AUTO: ACEPER, “DAZI SU ELETTRICHE PROVENIENTI DALLA CINA? TASSIAMO GLI ALTRI MA PAGHIAMO NOI”
Poche ore fa l’Unione Europea ha deciso di imporre dazi sulle auto elettriche provenienti dalla Cina in risposta ai maxi sussidi elargiti da Pechino e con l’obiettivo di incentivare la crescita di questo settore in UE. Come riporta Il Sole 24 Ore, tali tasse potranno arrivare fino al 35,3% e Pechino si è subito dichiarata contraria al nuovo regolamento pubblicato dalla Commissione Europea. “Noi di ACEPER siamo d’accordo con Pechino: questa decisione da parte dell’Unione Europea non ha senso perché finirà solo per far aumentare ulteriormente il prezzo delle auto elettriche e alla fine ci andrà di mezzo l’acquirente che sarà costretto a pagare di più”, ha dichiarato Veronica Pitea, Presidente di ACEPER, (Associazione dei Consumatori e Produttori di Energie Rinnovabili), l’associazione che riunisce oltre 10.000 associati.
In Italia il settore delle auto elettriche non sta sfondando, anzi, come riporta Il Corriere della Sera, il nostro paese è addirittura tra gli ultimi in Europa per numero di immatricolazioni di questo tipo di veicoli a causa, in primis, di incentivi mancanti e costi troppo elevati. E non basta nemmeno l’aumento del numero delle immatricolazioni auto nel primo trimestre 2024, la quota sull’elettrico sta continuando a calare e resta attorno al 4% sul totale del settore. “I dubbi ricadono tutti su quanto sia efficace e sostenibile basare la strategia di crescita sul protezionismo piuttosto che su investimenti interni e incentivi fiscali per il settore green – continua Veronica Pitea di ACEPER – Imporre tasse extra non risolverà la questione della competizione nel lungo periodo”.
L’Italia, visti i problemi che sta avendo nell’investire nel mondo dell’energia rinnovabile, rischia di rimanere ulteriormente indietro anche nel settore delle auto elettriche, rispetto agli altri paesi UE. “A maggior ragione nel nostro paese, le cui imprese faticano ancora ad utilizzare energia fotovoltaica, gli investimenti in infrastrutture per veicoli elettrici e la creazione di un’economia verde necessitano di un impulso significativo. Ridurre la tassazione per le aziende che investono in progetti green potrebbe incentivare l’innovazione e creare nuovi posti di lavoro sostenibili”, ha spiegato la Presidente di ACEPER. Un recente studio sull’occupazione green in Europa effettuata dall’Eurostat ha mostrato che paesi UE come Germania e Svezia siano leader negli investimenti in energie rinnovabili e pulite, mentre l’Italia ha ancora ampi margini di miglioramento. Nel 2023 la Germania contava 300.000 posti di lavoro nel settore delle rinnovabili, l’Italia soltanto 120.000. “Nel nostro paese è necessario un nuovo approccio proattivo al mondo delle energie rinnovabili per incentivare innovazione e sviluppo sostenibile. Occorrono politiche fiscali attrattive per le aziende che investono nel green, insieme ad un programma di formazione professionale per i lavori green. Questi numeri evidenziano la necessitò di un paradigma nuovo che sostituisca i dazi con soluzioni più strutturate e a lungo termine per garantire la crescita del settore”, ha chiuso veronica Pitea, Presidente di ACEPER (Associazione dei Consumatori e Produttori di Energie Rinnovabili).
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