L’International Energy Agency (IEA), nel rapporto annuale Global Methane Tracker 2024, ha quantificato emissioni di metano pari a quasi 120 milioni di tonnellate derivanti dall’estrazione e impiego di combustibili fossili in riferimento all’anno 2023. Questo dato si avvicina molto al record dell’anno 2019, evidenziando una persistente sfida nel controllo delle emissioni di questo potente gas serra.
Sappiamo che il metano, in qualità di gas incolore e inodore, si trova naturalmente nell’atmosfera terrestre, che è il principale costituente del gas naturale ed è prodotto in vari processi biologici e geologici, inclusi la decomposizione di rifiuti organici, la digestione degli animali, i processi di combustione e l’estrazione di combustibili fossili.
Il punto saliente è che, sebbene abbia una vita atmosferica più breve rispetto alla CO2, il metano (CH4) è più inquinante della CO2 (biossido di carbonio) se non viene bruciato. Il motivo principale di ciò è il suo potenziale di riscaldamento globale GWP, (Global Warming Potential) molto più elevato rispetto alla CO2 riferito al breve termine. Vediamo nello specifico.
L’impatto del metano sul cambiamento climatico
Il metano è ritenuto uno dei principali responsabili del riscaldamento globale dopo la CO2. Nonostante la sua concentrazione atmosferica sia molto inferiore rispetto alla CO2, è circa 84 volte più potente nel trattenere il calore nell’atmosfera rispetto alla CO2 nell’arco di un periodo di 20 anni. Di conseguenza, anche se rappresenta solo una frazione delle emissioni totali di gas serra, il suo impatto sul cambiamento climatico è significativo.
Il GWP è un indice utilizzato per confrontare il potenziale di riscaldamento globale di diversi gas serra rispetto alla CO2 su un determinato periodo di tempo, solitamente 100 anni. Il metano ha un GWP 84-86 volte superiore rispetto alla CO2 su un periodo di 20 anni e circa 28-36 volte superiore su un periodo di 100 anni.
È molto più efficace nel trattenere il calore nell’atmosfera rispetto alla CO2, quindi anche se le quantità emesse possono essere inferiori rispetto alla CO2, il loro impatto sul riscaldamento globale è considerevole.
L’effetto del metano sul cambiamento climatico è complesso. Oltre al suo potenziale di riscaldamento globale, può anche influenzare il ciclo dell’ozono e la formazione dell’inquinamento atmosferico. Inoltre, le sue emissioni possono contribuire alla formazione di ozono troposferico, un potente inquinante atmosferico che influisce sulla qualità dell’aria e sulla salute umana.
Le fonti naturali e antropogeniche
Il metano viene emesso da una varietà di fonti naturali e antropogeniche. Tra le fonti naturali abbiamo principalmente le paludi, con batteri che decompongono la materia organica in assenza di ossigeno. Anche gli animali contribuiscono alle emissioni naturali attraverso la fermentazione intestinale durante il processo di digestione. Altre fonti naturali includono termiti, incendi naturali e idrati di metano nel suolo e negli oceani.
Tuttavia, le attività umane sono diventate la principale fonte di emissione di metano. L’industria del petrolio e del gas è una delle maggiori fonti antropogeniche, con perdite di gas durante l’estrazione, il trasporto e la lavorazione. Anche l’agricoltura, in particolare l’allevamento di bestiame e la gestione dei rifiuti, è una fonte significativa di emissioni. Altre fonti antropogeniche includono le discariche di rifiuti, le risaie e l’uso di combustibili fossili.
Ridurre le emissioni di metano
Data la sua importanza nel cambiamento climatico, ridurne le emissioni è diventato un obiettivo cruciale per mitigare gli effetti del riscaldamento globale. Ci sono diverse strategie, tra cui migliorare la gestione delle discariche di rifiuti, ridurre le perdite di gas nell’industria del petrolio e del gas e adottare pratiche agricole più sostenibili.
Gli sforzi per ridurre le emissioni di metano offrono vantaggi sia per il clima che per la salute umana. Riducendo le emissioni, è possibile limitare il riscaldamento globale e migliorare la qualità dell’aria, riducendo al contempo l’inquinamento atmosferico e i rischi per la salute associati.
Cos’è il Methane Tracker?
Il Methane Tracker è uno strumento fondamentale per monitorare e gestire le emissioni di metano nell’atmosfera. È progettato per monitorarne e quantificarne le emissioni da varie fonti in tutto il mondo.
Come funziona?
Il Methane Tracker integra una vasta gamma di dati da diverse fonti per calcolare le emissioni. Questi dati includono immagini satellitari ad alta risoluzione, misurazioni in situ da sensori terrestri e aerei, dati meteorologici e informazioni sull’attività umana come l’estrazione di gas e petrolio, l’agricoltura e la gestione dei rifiuti.
Gli algoritmi avanzati elaborano questi dati per identificare le sorgenti di metano e stimare le loro emissioni con una precisione sempre maggiore, su scala globale, regionale e locale. Il Methane Tracker fornisce informazioni cruciali per i governi, le aziende e gli attivisti ambientali, al fine di agevolare la valutazione delle politiche di riduzione delle emissioni e nell’individuazione delle fonti di metano più significative.
Applicazioni del Methane Tracker
Monitoraggio delle emissioni: Fornisce una valutazione accurata delle emissioni di metano da varie fonti, consentendo ai governi e alle aziende di identificare le aree critiche e sviluppare strategie di riduzione delle emissioni più efficaci.
Rilevamento delle perdite: Identifica perdite di metano da impianti di produzione di gas e petrolio, consentendo interventi tempestivi per ridurne l’impatto ambientale.
Verifica degli obiettivi di riduzione: Aiuta a monitorare e verificare il progresso verso gli obiettivi di riduzione delle emissioni di metano stabiliti dagli accordi internazionali sul clima.
Sensibilizzazione pubblica: Il Methane Tracker fornisce dati accessibili al pubblico che sensibilizzano l’importanza del controllo delle emissioni di metano e promuovono azioni concrete per ridurle.
L’evidenza delle Rinnovabili
In definitiva, il Methane Tracker, è uno strumento fondamentale nella lotta contro il cambiamento climatico. La sua capacità di monitorare e quantificare le emissioni di metano da varie fonti, procura informazioni cruciali per sviluppare politiche efficaci di mitigazione.
In correlazione a molteplici considerazioni, è chiaro che in un mondo afflitto dall’inquinamento atmosferico, muoversi in parallelo scegliendo di potenziare al massimo le energie rinnovabili per la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, diventa significativo per alimentare un faro di speranza, potendo usufruire di una fonte di energia pulita e sostenibile, con la promessa di un futuro più verde e prospero.