Il Climate change sta convertendo la tendenza a temperature sempre più calde condizionando l’impronta comportamentale delle popolazioni mondiali. Sono stati condotti diversi studi che hanno tenuto conto del reddito pro capite, dell’elevata densità abitativa e della diversità socio economica al fine di calcolare tutte le possibili variabili future che determineranno la domanda di energia. Ebbene, ciò che è stato evidenziato in merito alle probabili dinamiche future legate al Global warming, è che ben 21 modelli climatici confermano l’aumento inequivocabile dei consumi energetici.
Gli esperti affermano con dovuta certezza che il maggior responsabile dell’incremento della domanda di energia sarà il cambiamento climatico che a prescindere dalla capacità economica della popolazione mondiale, sancirà un maggior consumo di elettricità dovuta alla necessità di raffreddamento per sopravvivere a temperature sempre più elevate.
Si stima un incremento del consumo energetico tra l’11% e il 27% in caso di riscaldamento globale accettabile, ma in caso di innalzamento significativo, si potrebbe raggiungere fino a un 60% in più.
Nei mesi di aprile e maggio 2022, un’ondata di caldo anomalo ha colpito l’Asia Meridionale e l’India. Nella città Pakistana di Jacobabad si sono raggiunti ben 50°C mentre il caldo raggiunto in India tra marzo, aprile e maggio 2022 non si registrava da 122 anni con punte di 48°C.
Un caldo estremo ai limiti della sopravvivenza con notevoli disagi a causa di una richiesta massiva di elettricità al fine di rinfrescare gli ambienti con la conseguenza di continui black-out e disservizi in generale.
Le opinioni dei gruppi intergovernativi sui cambiamenti climatici, convergono in un’unica direzione. Per il futuro servono senza alcun dubbio standard di efficienza consolidati essendo che i consumi dei climatizzatori triplicheranno per sopperire al fabbisogno poiché a livello globale, le ondate di calore saranno più frequenti. La sfida è proprio quella di ovviare all’istituzione di nuove centrali elettriche che possano influire sull’incremento delle emissioni.
D’altro canto, gli scenari comportamentali tenderanno, di conseguenza, ad aumentare il raffreddamento nei mesi caldi e a diminuire il riscaldamento nei mesi freddi in virtù del fatto che la richiesta del gas naturale scenderà a causa di stagioni invernali più miti, al contrario del ruolo dell’energia elettrica indispensabile a rinfrescare gli ambienti in stagioni estive sempre più torride e difficili da gestire.
Non a caso pochi giorni fa l’Organizzazione Metereologica Mondiale (WMO) ha dichiarato che l’anno più caldo di sempre sarà entro il 2026 indicando un 50% di probabilità che entro i prossimi 5 anni la temperatura media globale arrivi temporaneamente a1,5°C al di sopra del periodo preindustriale.