Le strategie dell’UE per l’integrazione dei sistemi energetici e l’idrogeno, adottate nel luglio 2020, intendono aprire la strada a un settore energetico più efficiente e interconnesso, guidato dagli obiettivi di un approccio più sostenibile e di un’economia più forte. Per avere un bilancio neutro dal punto di vista climatico entro il 2050, l’Europa si sta infatti impegnando a trasformare il suo sistema energetico, che rappresenta il 75% delle emissioni di gas serra dell’UE. In questo contesto, la tecnologia e la conoscenza (know-how) sono i principali strumenti per realizzare prodotti non solo più sostenibili, ma anche caratterizzati da elevate prestazioni e sempre più competitivi.
Hysytech è una società italiana di ingegneria che dal 2003 intercetta queste opportunità di innovazione nel campo della chimica verde e dell’economia circolare, sviluppandole e trasformandole in specifici prodotti e tecnologie dall’elevato valore aggiunto sul mercato globale. In particolare, Hysytech è da anni in prima linea nel campo delle nuove tecnologie legate ai biocombustibili. In tema di biometano, la tecnologia sviluppata dall’azienda torinese prevede un sistema completo da biogas grezzo a biometano pronto per l’utilizzo. Già nel 2014, insieme ad Acea Pinerolese Industriale, Hysytech ha realizzato il primo impianto in Italia di upgrading da biogas ottenuto dalla digestione anaerobica della FORSU. Nel 2016, insieme a EGEA, FCA e CNH, ha inaugurato a tutti gli effetti il primo pieno di biometano destinato al rifornimento di mezzi agricoli ed industriali. A maggio 2020, grazie alla continua collaborazione con Acea Pinerolese Industriale, è entrato in funzione un nuovo impianto di biometano, che tratta fino a 1.500 Sm3/h di biogas prodotto dalla digestione anaerobica della frazione organica dei rifiuti dalla raccolta differenziata (FORSU) e immette il biometano nella rete di distribuzione di gas naturale con destinazione d’uso in autotrazione. Il nuovo impianto è in grado di intercettare una maggiore quantità di biogas, permettendo così di riallocarne quella parte che oggi viene utilizzata per la cogenerazione al fine di generare biometano, ossia un vettore energetico più efficiente e sostenibile. Questo progetto rappresenta un importante passo avanti nel ciclo virtuoso della conversione dei rifiuti in risorse e si pone all’avanguardia in modo concreto: il carico elettrico necessario all’intero ciclo di trattamento e gestione dei rifiuti viene supportato da cogenerazione.
Di notevole interesse è inoltre l’importante innovazione impiantistica, che permette di miscelare opportunamente e accuratamente i gas esausti del biometano con altri flussi energetici del Polo (depuratore, discarica, ecc.), in modo da poter alimentare i gruppi di cogenerazione a biogas originariamente presenti nel Polo. Questa innovazione consente di abbinare un recupero del metano di oltre il 99% nella produzione del biometano alla valorizzazione del patrimonio impiantistico già presente. Nell’ambito delle nuove tecnologie legate alla chimica verde e all’economia circolare, negli ultimi anni stanno crescendo l’attenzione e l’interesse nei confronti delle applicazioni che utilizzano il gas naturale liquefatto (GNL o LNG, dall’inglese Liquefied Natural Gas). Il gas naturale liquefatto può essere utilizzato nei trasporti come carburante ecologico atto ad alimentare i mezzi pesanti (camion a GNL). Anche il settore navale, dalle piccole imbarcazioni ai traghetti e fino ai mezzi più importanti, può rendere il proprio footprint ambientale più leggero, senza diminuire la potenza e l’autonomia delle missioni. Il GNL, inoltre, può essere ricavato dal biometano, gas conforme alle specifiche di rete del gas naturale, il quale a sua volta può derivare:
- dalla purificazione – upgrading – del biogas prodotto dalla digestione anaerobica di biomassa (frazione organica dei rifiuti urbani, sottoprodotti agricoli o dell’industria alimentare, depurazione delle acque, ecc.);
- dalla metanazione della CO2. In questi casi, le applicazioni che impiegano bio-GNL hanno un impatto ambientale comparabile a un mezzo elettrico alimentato con energia elettrica rinnovabile. Hysytech – insieme a Stirling Cryogenics, società olandese leader nel settore che dal 2018 fa parte dello stesso gruppo – è da sempre attenta a queste nuove applicazioni legate al Bio-GNL e sta investendo molto in questo ambito, con risultati importanti. Per citare l’esempio più eclatante, nel settembre 2018 Hysytech ha inaugurato a Troia (FG), all’interno del progetto UE STORE&GO, il primo impianto in Italia di metanazione della CO2 per la produzione di Bio-GNL.
Nell’ambito delle strategie dell’UE per l’integrazione dei sistemi energetici, la “Hydrogen strategy”, in particolare, si occupa di come trasformare in realtà il potenziale dell’idrogeno in termini di decarbonizzazione dell’industria, dei trasporti, della produzione di energia e degli edifici. Hysytech, sin dai suoi esordi, è impegnata nella ricerca e sviluppo di tecnologie innovative sull’idrogeno. Questi sforzi hanno prodotto H2GENIO, la tecnologia Hysytech per lo “Steam Reforming” a bassa pressione, impiegata per la produzione di idrogeno ad alta purezza, che racchiude 3 brevetti internazionali. Questo processo si caratterizza per l’impiego di gas naturale o biogas, con un bassissimo fabbisogno elettrico, costi minimi d’installazione ed esercizio e possibilità di installare più moduli in parallelo. Hysytech ha sviluppato un’applicazione della tecnologia H2GENIO che prevede l’utilizzo del biogas come fonte per la produzione di idrogeno verde. Questa applicazione tecnologica è alla base del primo impianto per la produzione di idrogeno verde da biogas prodotto dalla digestione anaerobica della frazione organica dei rifiuti dalla raccolta differenziata (FORSU), messo in servizio da Hysytech nel 2020. Il nuovo impianto ha fatto tesoro delle soluzioni consolidate dall’azienda torinese nel settore, come ad esempio l’implementazione di un reattore in grado di svolgere contemporaneamente le funzioni di conversione del metano, produzione del vapore e generazione del calore necessario, insieme alle funzionalità di WGS per l’incremento della resa in idrogeno prodotto. Questa tecnologia è stata brevettata da Hysytech nel 2009 e, a oggi, è applicata in oltre 200 installazioni. A queste soluzioni, si aggiungono le innovazioni di recente sviluppo, che permettono un’efficienza energetica della conversione del biogas in H2. In confronto con il processo di elettrolisi la nostra tecnologia consente di produrre idrogeno con un consumo di energia elettrica 20 volte inferiore.
Hysytech S.r.l. è una società di ingegneria con base a Torino fondata nel 2003, specializzata nella progettazione, sviluppo e implementazione industriale di nuove tecnologie e apparecchiature di processo chiavi in mano, le cui capacità partono dal know-how nell’ingegneria chimica e di processo, arrivando alla messa in servizio, monitoraggio e manutenzione. Hysytech opera prevalentemente nel campo della generazione, trattamento e recupero di gas industriali, liquidi organici ed energia, secondo le pratiche ingegneristiche di primo livello nel mondo impiantistico, anche attraverso l’implementazione di tecnologie proprie e brevettate. Dal 2018 il gruppo Hysytech è proprietario di Stirling Cryogenics, specialista mondiale in tecnologia criogenica, originariamente fondata dal colosso tecnologico Philips.
www.hysytech.com
Tratto dalla rivista Aceper impresa green (volume 5) – vedi anche tutti i numeri della rivista.