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L’Australia realizzerà l’impianto fotovoltaico più grande del pianeta

L’Australia si è sempre mostrata all’avanguardia per quanto riguarda l’efficientamento energetico e in particolare il fotovoltaico. Numerosi gli impianti installati che consentono di sfruttare una risorsa  abbondante come il sole. L’obiettivo principale è quello di contribuire alla sostenibilità ambientale puntando alla conquista dell’indipendenza dal carbonio ma anche quello di riuscire a portare energia rinnovabile fuori dal paese, utilizzando le più innovative tecnologie esistenti relative al fotovoltaico, rifornendo parte dell’Asia. Per questo motivo l’Australia realizzerà l’impianto fotovoltaico più grande del pianeta.

Questo progetto colossale manifesta l’impegno concreto da parte della nazione di voler fare la differenza e reagire in maniera attiva nella creazione di un futuro più green.

Si prevede che i lavori avranno inizio per il 2023 e termineranno nel 2027. L’enorme struttura sorgerà nel nord dell’Australia nell’area di Newcastle Waters, avrà una potenza complessiva di 10 GW. Si chiamerà Sun Cable il parco solare per eccellenza, un investimento da miliardi di dollari che conterà 22 milioni di pannelli solari che ricopriranno 12 mila ettari di suolo e che grazie alla sua imponenza potrà essere avvistato persino dallo spazio.

Si stima che una volta terminata, la costruzione offrirà 350 posti di lavoro fissi e quasi 12 mila posti temporanei durante l’edificazione.

Sarà veramente la centrale fotovoltaica più importante della Terra tanto da essergli già stata attribuita da parte del governo federale lo stato di Major Project, un merito riconosciuto ufficialmente che testimonia il rilievo e il valore del progetto soprattutto dal punto di vista della crescita economica.

Lo scopo di riduzione dell’impatto ambientale si unisce a quello di poter esportare energia pulita: l’idea sarebbe quella di riuscire, attraverso una rete di trasmissione ad alta tensione, a contribuire al fabbisogno energetico di Singapore e nel futuro, poter trasferire l’energia prodotta da Sun Cable in altre zone del mondo. Secondo i conti fatti, l’energia che si riuscirebbe a esportare coprirebbe 1/5 del fabbisogno della città-stato.

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