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L’agrivoltaico è un’opportunità? Le opinioni di ecologisti e agricoltori sono contrastanti

Di recente è stato approvato un decreto legge che secondo il parere di numerosi ambientalisti, penalizza lo sviluppo del fotovoltaico in ambito agricolo. L’agrivoltaico è un’opportunità? Le opinioni di ecologisti e agricoltori sono contrastanti.

Franco Miglietta, dirigente del Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche), da sempre impegnato nello studio dell’agrivoltaico e dei suoi benefici in termini di sostenibilità, ha definito quest’ultimo decreto legge come il “killer della transizione ecologica”. Le ricerche portate avanti dal suo team in questo ambito stanno evidenziando come i pannelli solari situati al di sopra delle coltivazioni alla giusta altezza, le proteggano da eventi atmosferici estremi e le rendano ancora più produttive.

Cosa prevede il decreto legge n.17 più precisamente all’articolo 11:

Le aziende agricole che vogliono installare pannelli solari su terreni di proprietà, riceveranno gli incentivi solo per il 10% del totale della superficie aziendale. La disposizione non fa differenza tra fotovoltaico tradizionale e agrivoltaico, andando a sfavorire così le piccole aziende agricole con aree ridotte.

Il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, nonostante si dichiari favorevole allo sviluppo di un’agricoltura sostenibile, ha voluto profondamente questo decreto per evitare che il fotovoltaico rovini i terreni agricoli compromettendone la loro produttività.

La preoccupazione di Coldiretti è che gli investimenti in energia pulita allontanino i contadini dalle campagne italiane per ricoprirle da pannelli solari e impianti eolici. Chi non la pensa così è perché si preoccupa solo dell’energia senza pensare al futuro del settore agricolo. La crisi Ucraina ha messo in luce la nostra dipendenza energetica dalla Russia così come quella di diversi prodotti alimentari e per questo le due problematiche vanno affrontate di pari passo.

Dall’altra sponda ci sono gli ecologisti che vedono la soglia del 10% come un fallimento assicurato per l’agrivoltaico che, al contrario, rappresenta il compromesso ideale per far convivere assieme agricoltura e fotovoltaico. Secondo il loro punto di vista il decreto nuocerà ad aziende agricole medio-piccole senza eliminare gli impianti a terra perché potranno essere costruiti ugualmente sul totale del terreno senza incentivi. L’unica speranza a cui si appellano è che il decreto possa essere rivisto prima di tramutare definitivamente in legge.

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