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L’energia del cambiamento

Un futuro green per la pubblica amministrazione

Una Pubblica Amministrazione più efficiente anche dal punto di vista energetico, grazie alla ristrutturazione dell’enorme patrimonio immobiliare gestito dagli enti locali. Non è un’utopia ma l’opportunità concreta resa possibile dagli incentivi che il Conto Termico mette a disposizione delle Amministrazioni locali per interventi di riqualificazione edilizia. 400 milioni di euro all’anno di contributi a fondo perduto per riqualificare gli edifici pubblici, migliorarne le prestazioni energetiche e ridurre così i costi di gestione.

Il bacino di interesse è potenzialmente enorme, anche se difficile da quantificare con precisione, visto che non esiste in Italia un’anagrafe centralizzata degli edifici di proprietà di Comuni ed enti locali. Di fatto, gli incentivi sono rivolti principalmente a tutti quegli immobili essenziali per il funzionamento della Pubblica Amministrazione e dei servizi ai cittadini ma troppo spesso inadeguati sotto il profilo della sicurezza e delle prestazioni energetiche. Scuole, uffici, biblioteche e ambulatori che peraltro, a partire dal 2014 e su spinta di diverse direttive europee, l’amministrazione è tenuta a rinnovare almeno del 3%, calcolato sulla superficie coperta utile dei suoi edifici, sia occupati sia di proprietà.

A seguito dell’approvazione della Direttiva Case Green dell’UE, gli edifici pubblici e quelli non residenziali dovranno inoltre raggiungere, come minimo, la classe di prestazione energetica E entro il 2027 e la classe D entro il 2030. Tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2028, ad eccezione dei nuovi edifici occupati, gestiti o di proprietà delle autorità pubbliche per i quali la scadenza è fissata al 2026. Possono accedere ai finanziamenti anche ex Istituti Autonomi Case Popolari e cooperative abitative. Le percentuali dell’incentivo variano a seconda dell’intervento richiesto e vanno dal 40-65% per municipi, biblioteche e palestre fino al 100% per le scuole.

Una particolare attenzione è rivolta ai lavori che non superano la soglia dei 150.000 euro, per i quali il processo di richiesta degli incentivi è notevolmente facilitato. Le amministrazioni possono inoltre richiedere un anticipo fino al 50% dei fondi, per acquisire la liquidità necessaria per avviare i lavori.

Quali interventi accedono al Conto Termico

Tra gli interventi che accedono al Conto Termico troviamo l’isolamento termico di muri e coperture, la sostituzione di chiusure finestrate, compresa l’installazione di schermature solari, il miglioramento dell’illuminazione interna e l’installazione di sistemi di building automation. Viene anche incentivata l’installazione di caldaie a condensazione di classe A o superiore, di generatori di calore a biomassa, collettori solari termici e pompe di calore. Per gli edifici a energia quasi zero (nZEB), è previsto un incentivo fino al 65% della spesa sostenuta.

Il ruolo delle ESCo

A partire dal 1° gennaio 2023, le pubbliche amministrazioni possono accedere agli incentivi del Conto Termico solo tra mite una ESCo (Energy Service Company), e cioè un’azienda specializzata nella fornitura di servizi energetici, in grado quindi di offrire soluzioni per l’efficienza e l’ottimizzazione dei consumi.

Una soluzione che semplifica la gestione delle procedure – visto che sono le ESCo a occuparsi di tutte le fasi del pro cesso, dalla progettazione degli interventi alla richiesta degli incentivi – e garantisce le competenze tecniche necessarie a individuare i giusti interventi di efficientamento e la loro corretta esecuzione.

“L’Italia è un Paese fatto di piccoli Comuni che per il 70% hanno meno di 5.000 abitanti, più di un quarto delle municipalità ne conta addirittura meno di 1.000” sottolinea Federico Sandrone, Amministratore delegato e cofondatore di Coesa, ESCo torinese specializzata in progetti di transizione ecologica di imprese, pubblica amministrazione e famiglie. “È chiaro che realtà così piccole, nelle quali vivono però complessivamente circa 10 milioni di italiani, difficilmente hanno una capacità progettuale tale da affrontare ristrutturazioni complesse, che coinvolgono interventi che vanno dal migliora mento dell’illuminazione alla building automation”.

Sostanzialmente, una ESCo come Coesa opera come General Contractor per l’efficientamento energetico. Un appaltatore unico con una gamma di servizi che vanno dall’audit energetico alle pratiche per ottenere fondi e incentivi fiscali e coinvolgono poi ogni fase dei lavori fino alla chiusura del cantiere.

Come si accede al Conto Termico

Per la Pubblica Amministrazione sono fondamentalmente due le modalità per utilizzare il Conto Termico: per accesso diretto o prenotazione. Nel primo caso l’ente attiva il meccanismo della cessione del credito verso una ESCo certificata, che si occuperà della progettazione dell’intervento e di tutte le pratiche burocratiche connesse, anticipando intera mente l’importo dei lavori e riscuotendo poi dal GSE la quota di incentivo. La PA dovrà solamente pagare la differenza tra l’importo complessivo dei lavori e l’incentivo erogato. Nel secondo caso, invece, sarà sempre la ESCo ad occuparsi della progettazione, delle pratiche burocratiche e di anticipa re interamente l’importo lavori coperto dall’incentivo all’inizio dell’intervento. Solo a fine lavori la PA riscuoterà l’incentivo dal GSE e rimborserà all’ESCo la somma anticipata.

Consumi elettrici dimezzati nelle scuole dei Comuni piemontesi

Tra le realtà più dinamiche del settore, Coesa ha realizza to progetti di transizione energetica per numerosi Comuni italiani e prevede di rendere più efficienti oltre 50 edifici nel 2024.

Recentemente l’Unione di Comuni Colline di Langa e del Barolo ha scelto l’azienda per il progetto di relamping che dimezzerà i consumi elettrici nelle scuole di Barolo, Monforte d’Alba, Roddi e Novello grazie alla sostituzione della vecchia illuminazione con sistemi di ultima generazione. Il taglio della spesa è di 25.000 euro l’anno. L’importo totale dell’investimento è di 150.000 euro, di cui 140.000 euro coperti dal Conto Termico. Coesa, in veste di general contractor, ha eseguito lo studio di fattibilità senza oneri per i Comuni coinvolti. L‘azienda ha svolto inoltre tutte le pratiche per gli sgravi fiscali e seguirà direttamente l’esecuzione dei lavori, previsti entro l’anno. “Il relamping è un intervento particolarmente vantaggioso negli edifici pubblici, e in particolare nel le scuole, dove l’illuminazione costituisce la principale fonte di consumo di energia elettrica” spiega Federico Sandrone.

“Grazie al nostro progetto il risparmio per i Comuni sarà immediato e gli studenti potranno frequentare aule illuminate in maniera ottimale”. L’intervento di efficientamento energetico sarà anche l’occasione per testare e rimettere in funzione i corpi illuminati danneggiati o malfunzionanti, migliorando così il comfort visivo in tutti gli ambienti su un totale di oltre 4.000 mq.

L’intervento di relamping in altre 3 scuole di Villafalletto, in provincia di Cuneo, è costato invece alla Pubblica Amministrazione solamente 15.000 euro, su un investimento totale di 112.000 euro. Anche qui consumi dimezzati, migliora mento del comfort visivo per gli studenti e completa revisione dei corpi illuminanti degli edifici coinvolti per adeguarli ai più elevati standard di efficienza.

A cura di Coesa


Tratto dalla rivista Green Company Magazine (volume 15) – vedi anche tutti i numeri della rivista