La sostenibilità aziendale porta ad un miglioramento delle performance che si attesta intorno al 10%. A dirlo sono diverse ricerche che hanno messo in relazione gli investimenti sostenuti dalle aziende e le variazioni dei risultati ottenuti dalle stesse.
Dalle analisi di mercato, in particolare da quelle elaborate da Deloitte e di Greenitaly, emergono anche dati interessanti su come le aziende percepiscono la sostenibilità. In particolare, risulta evidente che gli investimenti in sostenibilità stanno diventando sempre più una priorità per le imprese italiane. La sostenibilità si posiziona infatti terza nella classifica delle ragioni per cui le imprese sono disposte ad investire tempo e risorse.
I vantaggi di investire nella sostenibilità in azienda
La ragione per cui un numero crescente di imprenditori guarda con interesse alla sostenibilità sono i benefici che questa porta alla gestione aziendale e alla reputazione. Essere un’azienda sostenibile significa infatti attrarre capitali più facilmente, perché ormai da qualche anno investitori e consumatori prestano maggiore attenzione alle scelte in ambito ESG. Inoltre, come confermano gli studi, la sostenibilità aziendale porta migliori performance, che spesso coincidono con una riduzione dei consumi e degli scarti delle lavorazioni.
È chiaro quindi che la sostenibilità in azienda è una scelta strategica, da valutare sia in termini di performance che di corporate reputation. I costi da sostenere affinché gli investimenti portino effettivi cambiamenti in azienda sono, nella maggior parte dei casi, importanti rispetto al flusso di cassa dell’impresa. C’è però la possibilità di ridurne l’incidenza sfruttando la finanza agevolata, che permette di ottenere contributi a fondo perduto, finanziamenti agevolati, eccetera.
In particolare, gli strumenti di finanza agevolata che consentono di investire in ottica sostenibile, riducendo i costi a carico dell’azienda sono riconducibili soprattutto a:
- fondi legati alla politica di coesione europea;
- progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Nel primo caso si tratta di fondi connessi a programmi strutturali all’interno della politica europea, e che quindi sono destinati a rimanere nel tempo. Nel secondo caso, invece, gli stanziamenti sono temporanei, perché connessi ad un piano sviluppato per rilanciare l’economia italiana in seguito alla pandemia, per agevolare lo sviluppo del Paese in ottica green e digitale.
Ciò che resta costante è la necessità di attivarsi per ottenere i contributi, che vengono concessi solo a fronte di una serie di procedure. Da qui la necessità di ricorrere ad una società specializzata nel settore come Golden Group, che da anni aiuta le imprese a cogliere le opportunità fornite dalla finanza agevolata.
Sostenibilità azienda: come tagliare i costi grazie a PNRR e politiche di coesione
A seconda delle necessità dell’azienda e delle caratteristiche dei progetti che si intendono portare avanti, ci sono strumenti più o meno indicati per investire in sostenibilità aziendale. La politica di coesione è il principale strumento europeo per la promozione di investimenti e sviluppo. Essendo strutturale, mira a raggiungere gli obiettivi della Comunità in tutti i territori che ne fanno parte, riducendo il più possibile le disparità tra gli Stati.
Tutti gli interventi proposti dai fondi riconducibili alla politica di coesione europea sono quindi orientati alla coesione economica, sociale e territoriale tra i vari Stati dell’Unione e nei territori. La sostenibilità è trasversale in questo programma, essendoci obiettivi sfidanti da raggiungere ancora lontani.
Il PNRR è invece uno strumento che mira all’aggiornamento del panorama imprenditoriale italiano rispetto a specifiche tematiche, come la transizione ecologica a cui è destinato il 37% delle risorse stanziate. Ma ci sono anche incentivi e progetti per incentivare la mobilità sostenibile, l’inclusione, la digitalizzazione, l’innovazione e la rivoluzione verde.
Tutte tematiche che si intersecano con la sostenibilità aziendale e che, in base a quanto stabilito dalla normativa di riferimento per il PNRR, devono tradursi in interventi che non arrecano danno all’ambiente nel rispetto del principio Do No Significant Harm (DNSH). Quest’ultimo aspetto serve ad aumentare l’efficacia e l’efficienza degli investimenti, e prevede regole ferree da rispettare per non perdere i contributi.
Le opportunità sono quindi numerose e le risorse non mancano. La coesistenza dei fondi per la coesione europea e del PNRR fa sì che l’Italia abbia a disposizione circa 300 miliardi di euro per la sostenibilità, di cui la metà servirà a supportare le iniziative imprenditoriali. Si stima che il 74% dei fondi arriverà dai progetti attivati nell’ambito del PNRR e che, considerando entrambi gli strumenti di finanza agevolata, circa un terzo dei contributi sarà destinato a sostenere la transizione verde.
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BANDI
MADE 2023 – Contributi per le imprese italiane che investono in ricerca e sviluppo
Beneficiari: micro imprese, PMI, startup, grandi imprese, consorzi composti da aziende che si sono costituite come Associazione Temporanea di Scopo
Dotazione finanziaria: con uno stanziamento di 12,5 milioni di euro, bando MADE 2023 consente di ottenere contributi fino a 400.000 euro per progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale.
Presentazione domande: la finestra temporale per l’invio delle proposte si chiuderà il 31 dicembre 2024
MEZZOGIORNO: Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali
Beneficiari: PMI autorizzate dell’Agenzia delle Entrate alla fruizione del credito d’imposta e con strutture produttive ubicate nelle regioni del Sud Italia (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo)
Spese finanziate: costi sostenuti per i beni strumentali nuovi acquistati nel corso del 2023
Presentazione domande: le domande possono essere inviate dall’8 giugno 2023 al 31 dicembre 2024
A cura di Golden Group – www.goldengroup.biz
Tratto dalla rivista Green Company Magazine (volume 12) – vedi anche tutti i numeri della rivista