È di pochissimi giorni fa l’allarme lanciato da Coldiretti: Italia divisa tra gelo e siccità, isole senz’acqua. Già in questo inizio di 2024 alcune zone della nostra Penisola, in particolare Sardegna e Sicilia, sono in emergenza per la siccità e sulla crisi irrigua in vista dei prossimi mesi.
ACEPER (Associazione dei Consumatori e Produttori di Energie Rinnovabili), l’associazione che riunisce 10.000 impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, pari ad oltre 7.000 associati per una potenza installata complessiva che supera i 2 GWp, è da sempre impegnata nella continua ricerca di soluzioni per favorire la crescita delle imprese.
Esiste un modo per risolvere questa situazione critica? Come minimizzare gli sprechi d’acqua e ottimizzare l’utilizzo delle risorse idriche? Secondo ACEPER la risposta potrebbe essere BrioAgro, una startup spagnola che ha sviluppato una tecnologia avanzata di irrigazione intelligente che consente un risparmio significativo (anche del 50%) sia in termini idrici che energetici.
Il sistema di BrioAgro si basa sull’utilizzo di sensori in campo che misurano in tempo reale il contenuto d’acqua nel suolo ed è supportato da una stazione meteorologica geolocalizzata che raccoglie 15 parametri climatici con previsioni fino a 7 giorni. Per le coltivazioni in pieno campo, vengono forniti gli indici di vegetazione, calcolati da immagini satellitari su tutta la superficie dell’azienda agricola. Un algoritmo di calibrazione personalizzato caratterizza il tipo di suolo e di coltura in ogni campo, consentendo un’interpretazione precisa dei dati. Un messaggio è inviato automaticamente all’agricoltore ogni volta che è necessario irrigare.
Attraverso la piattaforma l’agricoltore può accedere facilmente alle condizioni specifiche delle colture senza ulteriori analisi. Il sistema è flessibile, adatto a tutti i tipi di coltura e può gestire vari sistemi di irrigazione, tra cui aspersione, irrigazione a goccia e con pivot. La sua installazione è rapida e semplice.
Grazie a una fornitura precisa di acqua, si ottimizza così l’assorbimento di nutrienti da parte delle piante, riducendo le perdite per percolazione e contaminazione delle falde acquifere. Il risparmio idrico del 30% in un’azienda agricola si traduce in un corrispondente risparmio energetico, poiché il motore di irrigazione viene utilizzato in modo più efficiente. Il sistema consente anche una forte riduzione dell’utilizzo di fertilizzanti e fitosanitari contribuendo a una gestione più efficiente del campo e migliorando la produzione agricola complessiva.
Secondo una recente ricerca condotta da ACEPER in collaborazione con l’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo su un campione di 700 aziende agricole italiane, si evince che il 70% degli agricoltori italiani si basa ancora sulla propria esperienza per irrigare i campi. Con questa tecnica, denominata “Finger Test”, si spreca tra il 30 e l’80% delle risorse idriche ogni anno. Le conseguenze di queste tecniche obsolete si stanno rivelando ancora più gravi in un periodo storico in cui i campi coltivati sono tormentati dal problema siccità: la ricerca ci dice che in Italia stiamo sprecando dagli 8 ai 10 miliardi di metri cubi d’acqua tutti gli anni. Il terreno, infatti, spesso viene irrigato anche quando non ce n’è bisogno. È impensabile che nel 2023 l’agricoltura italiana sia ancora a questo punto, visti anche i problemi di siccità avuti nel 2022 e anche nel 2023.
ACEPER ha quindi scelto di fungere da intermediaria con la startup spagnola, conducendo un’analisi dettagliata con alcuni associati situati in zone caratterizzate da gravi problematiche idriche e selezionando alcune aziende su cui sperimentare il sistema di irrigazione intelligente. A breve partiranno infatti dei test utilizzando il sistema di irrigazione di BrioAgro presso le aziende associate Masseria del Pantaleone a Matera in Basilicata, l’Azienda Agricola Vigliotti Antonio con i Vivai Vigliotti a Montesarchio (prov. di Benevento) in Campania e la Giuliani Società Agricola ARL di Trasacco (prov. L’Aquila) in Abruzzo.
«La crisi idrica rappresenta un problema ampiamente diffuso. Senza entrare nel merito delle ragioni per cui non sia stato affrontato prima, ci siamo immediatamente attivati. Abbiamo contattato i nostri associati, i quali, come sempre, sono stati lungimiranti come dimostrato in precedenza con l’installazione degli impianti fotovoltaici che si sono resi disponibili per partire con il test. Cominciamo questa nuova avventura insieme a loro, sperando di replicare lo stesso successo ottenuto con i progetti fotovoltaici», afferma Veronica Pitea, Presidente di ACEPER.
Vedi qui l’articolo di Energia Oltre del 17/01/2024 – Vedi qui l’articolo di Comunicati-stampa.net del 18/01/2024 – Vedi qui l’articolo di Grandi Storie di Piccoli Borghi del 17/01/2024