Secondo la presidente dell’Associazione consumatori e produttori energie rinnovabili (ACEPER), per contribuire a un nuovo modello di sviluppo occorre partire dalla presa di coscienza che ogni nostra azione produce un impatto sull’ambiente.
Innovazione e sostenibilità. Due concetti fortemente intrecciati tra loro. Due concetti che presuppongono un cambiamento mentale nelle aziende che guardano al futuro. Ne ha parlato Veronica Pitea, presidente di Aceper (Associazione consumatori e produttori energie rinnovabili), in occasione dell’evento organizzato da The IES Group nella sede della Ducati a Bologna.
Aceper nasce nel 2014 con l’obiettivo di «dare un contributo allo sviluppo delle fonti di energia pulita, affiancando e sostenendo gli imprenditori che hanno deciso di investire nelle rinnovabili».
«Sono sempre stata molto sensibile ai temi legati alla sostenibilità ambientale e ho sempre cercato di impegnarmi in prima persona per far conoscere alla platea più ampia possibile le nuove opportunità offerte dall’efficienza energetica e dalla produzione di energie rinnovabili» ha raccontato Pitea. «Confrontandomi con gli imprenditori, che nella stragrande maggioranza dei casi non hanno competenze tecniche in materia di energia, mi rendo conto di quanto sia urgente semplificare gli aspetti normativi e tecnici. Da questa consapevolezza nasce l’associazione Aceper, a dicembre 2014. Qualche anno fa il settore delle rinnovabili sembrava finito, invece oggi chi in passato era stato lungimirante decidendo di dotarsi di pannelli solari fa meno fatica di altri ad affrontare il caro energia, avendo costi di produzione più bassi».
La sfida più grande da affrontare per il futuro secondo Veronica Pitea è legata alla formazione del personale, che deve avere conoscenze e competenze adeguate alla gestione di tutte le problematiche legate alle fonti di energia rinnovabili.
«Possiamo investire milioni di euro nella transizione green, ma se non investiamo nelle persone che dovranno poi gestire il cambiamento, invece di avere una transizione, rischieremmo di trovarci a gestire una regressione. La nostra associazione ha circa 10mila aziende associate. Insieme ai nostri partner, stiamo mettendo in piedi programmi specifici per avere personale pronto a formarsi e riformarsi in base alle esigenze del mercato. Stiamo ad esempio lavorando per creare la figura professionale degli energy manager».
La presidente di Aceper ha anche ribadito che la sostenibilità deve essere ambientale, economica e sociale.
«Lo sviluppo sostenibile è legato a una nuova idea di benessere che ruota intorno a tre componenti: sostenibilità ambientale, vale a dire la responsabilità nell’utilizzo delle risorse, sostenibilità economica, cioè la capacità di generare reddito e lavoro, sostenibilità sociale, ossia l’impatto positivo sulla comunità. Le scelte responsabili nell’utilizzo delle risorse passano prevalentemente dalla capacità di generare sostenibilità economica e sociale. Se dobbiamo pensare a un modello di sviluppo al quale tutti debbano contribuire, bisogna partire dalla presa di coscienza che ogni nostra azione produce un impatto sull’ambiente»
Vedi qui l’articolo di Innovation Hero del 23/11/2022
“Fonte Innovation Hero”